Sergio

Dalmasso

Nuova pubblicazione di Sergio Dalmasso, aprile 2018
Lelio Basso. Vita e opere di un socialista eretico.


Descrizione
Non aveva ancora compiuto 25 anni, Lelio Basso, quando venne tratto in arresto e confinato all’isola di Ponza. La sua “colpa”, nel 1928, era quella di essere un convinto antifascista e di comportarsi come tale. Una attitudine che, nel corso di un memorabile esame di filosofia morale sostenuto da Basso, costrinse il professore da cui era interrogato ad affermare: “Io non ho alcun diritto d’interrogarla sull’etica kantiana: resistendo a un regime oppressivo lei ha dimostrato di conoscerla molto bene. Qui il maestro è lei. Vada, trenta e lode”. E se allo studioso Lelio Basso si dovrà, tra le tante cose, la diffusione del pensiero di Rosa Luxemburg in Italia, fu grazie alla sua visione della lotta partigiana se la Resistenza italiana guadagnò un respiro di massa. Ancora, per comprendere la complessità e l’importanza del personaggio, è a Lelio Basso, in quanto membro dell’Assemblea Costituente, che si devono gli articoli 3 e 9 della costituzione mentre, da strenuo difensore dei diritti umani quale fu, diede un contributo fondamentale alla costituzione di organismi quali il Tribunale Russell, chiamato a giudicare i crimini statunitensi in Vietnam. Con partecipazione e competenza, Sergio Dalmasso rievoca la vita di Lelio Basso, dà voce alle sue lotte e entra nei particolari del suo lavoro politico, spiegando la rielaborazione bassiana del materialismo storico e restituendo il giusto merito a una delle figure più importanti della storia italiana contemporanea.

Sono nato a Boves (Cuneo) nel 1948,

quando Bartali vinceva il Tour e la DC trionfava nelle elezioni politiche. Padre bovesano puro sangue, impiegato, ex partigiano GL, madre genovese, sfollata, con la famiglia, a Boves in tempo di guerra, per sfuggire ai bombardamenti quotidiani sulla città.Elementari e medie nel paese, liceo a Cuneo. Università a Genova dal 1967 al 1971. Mi laureo in filosofia, poi, nella speranza di rimanere in facoltà (è andata male) in storia. Poi, tanti anni dopo, per fingere di essere ancora giovane, torno sui luoghi e faccio lettere moderne. Tesi su movimenti socialisti negli anni '50, non stalinisti e non socialdemocratici (eterno dilemma!), sulla nascita del Manifesto, allora gruppo politico, sull'uscita di Giolitti dal PCI, dopo i fatti d'Ungheria (la repressione del '56), nell'ambito della piccola sinistra cuneese. Dal '72 sono insegnante nelle medie superiori. Ho girato tra Alba, Saluzzo, Verzuolo, Fossano, Mondovì, Ceva per approdare a Cuneo. Per mille motivi ho scelto i corsi serali per lavoratori. Per due anni ho tenuto piccoli corsi volontari e non pagati all'Università, cosa divertente, ma senza prospettive.

Interesse politico dai 18 anni

Circolo di istituto al liceo (la Zanzara, la morte di Paolo Rossi, l'obiezione di coscienza, Il Vietnam...), poi il movimento studentesco all'università. Il 1 dicembre 1967 ci cacciano dalla prima occupazione. Dal gennaio '70 il Manifesto a Genova, con Giacomo Casarino, Manlio Calegari, Franco Carlini. Tornato a Cuneo fondo i primi gruppi locali. Maggio '72: la prima mazzata elettorale (0,7%). Nel '74 nasce il PDUP: Cresciamo sino alla prima scissione. Si formano PDUP (Magri) e DP (Capanna). Vado in DP e sono il capetto locale (non c'è da vantarsi, siamo quattro gatti!) sino al 1991 quando nasce Rifondazione. E' arrivato Godot? Macchè. Sono segretario provinciale dal 1991 al 1995, poi dal 2003 al 2005. Con alti e bassi: Piu' di una volta, quando sembra che ce la abbiamo quasi fatta, tutto va a rotoli. Sino alle ultime politiche dell'aprile 2008. Chi vivrà, vedrà.

Il cursus honorum istituzionale

mi vede consigliere comunale a Boves (1977 - 1980), a Cuneo (1983 - 1984 e poi 1998 - 2002), consigliere provinciale (1995 - 1998). Dulcis in fundo, consigliere regionale dal 2005. Sono anche fondatore e presidente del circolo ARCI "Giovanni e Spartaco Barale" di Boves. Oltre che del CIPEC, Centro di iniziativa politica e culturale di Cuneo. Dal 1986, tra lavoro, sedi, elezioni, consigli, riunioni, scissioni, cerco di riprendere a studiare e a scribacchiare. Cosa che continuo per un po' di anni, per quasi abbandonarla negli ultimi. Pubblico alcuni libri (sempre fiaschi colossali!), collaboro a qualche rivista e a testi collettivi, dal 1995 raccolgo materiale, per la maggior parte locale, nei Quaderni Storia, cultura, politica, del CIPEC.

Questo sito non serve

a carriere politiche o accademiche (non ho l'età), ma semplicemente a raccogliere il materiale scritto in tanti anni, diviso tra libri, testi a cui ho collaborato, saggi, articoli, recensioni e schede, lavori collettivi curati (in genere atti di convegni). Non so se e a chi potrà interessare. Al di la' della attualità politica che invecchia velocemente, i campi di interesse (sempre dilettantesco, per carità) sono:


Spero che questo lavoro di raccolta, unito al sito del CIPEC, possa essere utile a qualcuno/a, possa servire a dibattiti, riflessioni, riletture, critiche. Mi auguro, al tempo stesso che alcuni dei temi possano essere ripresi ed approfonditi e che qualcuno/a possa scorgere in essi una attualità e vivacità che il clima politico attuale sembra avere cancellato. Non so se i prossimi anni mi consentiranno di continuare i Quaderni del CIPEC, di riprendere la collaborazione, da "panchinaro" a qualche rivista, di scrivere e far girare i testi che mi ero proposto di partorire:


Un passo per volta, nonostante la ruggine degli anni, degli altri impegni, di una formazione certo datata, sperando che questo sito possa superare i venticinque lettori di manzoniana memoria.

Sergio Dalmasso